CUORI PURI, regia di Roberto De Paolis, Italia, 2017

di Francesco Monteleone

Roberto De Paolis è un regista con classe internazionale. Ha l’ispirazione dei Fratelli Dardenne e di Ken Loach, e lo dimostrerà nei prossimi film che farà, se non deciderà di abbandonare il cinema per dedicarsi a un ideale estetico superiore.

Diamo quotazioni alte a questo romano di 36 anni (non sappiamo altro) perché nel suo primo lungometraggio ha dimostrato coraggio nella scelta del soggetto, sensibilità nella riprese di ambienti degradati, esempio di maestria pedagogica nel far recitare attori mai sentiti, equilibrio nel riprendere i valori morali della nostra migliore tradizione neo-realistica; se Roberto, guidato dagli esperti di marketing cinematografico, avesse cercato le coccole dei critici a pagamento, replicando i soliti noiosi cliché, sarebbe finito in un catalogo di opere sbagliato. Un applauso a parte se lo merita Barbora Bobulova; senza aspettare la stagionatura per sverniciarsi la faccia da falsi trucchi, è sempre più brava nell’ interpretare ruoli ad alto valore drammatico.

Siamo contenti, perché questa opera prima porta più Italia nel cinema d’essai mondiale. E siccome non è sbagliato essere campanilisti nell’arte, vi invitiamo a sostenerlo.

La formula della purezza annunciata nel titolo è nell’esperimento di verità che si coglie nelle periferie urbane italiane; l’unificazione europea, i sindaci progressisti, i baroni dell’università, i giornalisti con le ferie pagate se ne fregano di esplorare quanto niente si fa per i poveri e gli emarginati accumulati ai confini delle superstrade e degli ipermercati.

Eppure, lì ci vivono tanti “Cuori puri”.  

Selene Caramazza interpreta perfettamente la minorenne Agnese (il nome deriva dal greco antico hagnos che significava puro, casto; inoltre Sant’Agnese è la patrona delle vergini, delle fidanzate).

Simone Liberati è Stefano: un figlio ideale, un altruista naturale, un amante eccezionale disposto a martirizzarsi come i santi cristiani.

I due ragazzi hanno una storia tenerissima che inizia con un inseguimento e finisce con corsa ad abbracciarsi. Senza mondanità, senza frivolezze, l’amore così fatto è tanto, tanto bello.

Francesco Monteleone