Editoria: Relazione SLC CGIL PUGLIA

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro.

Con queste parole Umberto Eco ci ha regalato una visione completa di ciò che si intende con lettura.

Una iscrizione sopra la porta della Biblioteca di Tebe proclamava la lettura “Medicina per l’anima”.

E potremmo continuare per molte ore a declamare frasi, più o meno efficaci, su quanto importante sia la lettura per l’umanità.

Ma come sempre il rovescio della medaglia mostra un’altra realtà. Una faccia calata nella cruda realtà italiana che ci parla di una crisi del libro, avvilente, che ci allontana dall’Europa sempre più.

Ma se spostiamo lo sguardo sulla situazione della Puglia, allora lo sconforto e la rabbia ci assalgono impetuosi.

Sono, queste le motivazioni che hanno indotto la SLC CGIL di Puglia a promuovere una iniziativa che provi, dopo una attenta analisi del periodo che stiamo vivendo, a provare a mettere tutti i rappresentanti della intera filiera produttiva dell’editoria libraria a discutere, insieme ai rappresentanti dell’istituzione regionale pugliese di come affrontare, tutti insieme, questa crisi. E ringraziamo gli amici dell’APE e Puglia Creativa per aver accettato il nostro invito a collaborare.

Non una passerella. Non è di passerelle che abbiamo bisogno, ma di proposte ed iniziative concrete, in grado di invertire questa deriva terzomondista che avviluppa la nostra regione, in un abbraccio mortale, di cui tutti siamo responsabili, ma la mancanza di una vera politica di sviluppo è il male che ci sta uccidendo.

I dati rilevati dall’Istat e dalla Nielsen per il 2014 ci consegnano una situazione per la Puglia terribilmente compromessa.

Mentre il dato nazionale nel 2014 certifica un calo dei lettori che nello scorso anno hanno letto almeno un libro, passando dal 43% al 41,1%, dato non a caso coincidente con quel 41% di italiani considerati ceto medio,

il dato pugliese è disarmante : 26,8% ( penultimi in Italia ).

Cioè 1 solo pugliese su 4 lo scorso anno ha letto almeno un libro!

Cioè 3 su 4 non lo hanno fatto!

E non se la passano meglio le famiglie, visto che il 18% delle famiglie pugliesi non ha nemmeno un libro in casa. Dato condizionato dal 51,5% di famiglie italiane che a causa della crisi ritiene di essere sceso di classe, modificando  e limitando di fatto la spesa famigliare e per la cultura. Minore spesa delle famiglie in cultura ma anche minori investimenti statali. Infatti la percentuale di PIL per spesa dello Stato italiano per la cultura è pari allo 0,11% , circa la metà rispetto alla Francia e ben lontano dalla media europea.

La scarsa propensione alla lettura è un indice di difficoltà di accesso anche per altre risorse ed opportunità culturali, come ad esempio teatri, mostre, musei.

Oggettivamente e senza alcuno spirito polemico, se molto è stato fatto negli ultimi dieci anni per affermare a livello nazionale ed internazionale il Brand PUGLIA, al punto che, anche grazie a fenomeni di congiuntura internazionale, la nostra regione è oggi al TOP turistico nel Paese, e se ancora bene è stato fatto per far crescere tra i cittadini pugliesi l’orgoglio per la propria terra,

NULLA si è fatto per sostenere e favorire la lettura e la sua diffusione. E tutti gli operatori che vivono e lavorano nel settore, dagli editori, agli stampatori, alle librerie indipendenti oggi soffrono.

Nulla si è fatto perché, pur se i Presidi del Libro hanno svolto un ruolo pregevole, anche se spesso autoreferenziale, ben altre dovevano essere le politiche che la Regione doveva mettere in campo!

I fattori che ostacolano maggiormente la diffusione della lettura e, di conseguenza, la capacità di sviluppo del settore editoriale in Italia come in Puglia, sono la mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura ed anche il basso livello culturale della popolazione, spesso dovuto ad una televisione decadente e massiva al tempo stesso.

Al pari dell’assenza di una politica nazionale di incentivo all’acquisto attraverso detrazioni fiscali e bonus libri per gli acquirenti, che ritroviamo in una proposta dell’ex ministro Bray, subito abbandonata dal governo Letta.

Va anche detto che prezzi di copertina troppo alti scoraggiano l’acquisto, specialmente in un periodo di crisi, dove bisogna ricordarlo il dato nel Paese delle famiglie indigenti o in gravi difficoltà supera il 40% del totale.

La crescita del consumo di prodotti editoriali digitali, quasi 5 milioni di persone che hanno letto o scaricato libri, può rappresentare una speranza, ma se non si aumenterà la propensione alla lettura e la diffusione soprattutto tra i ragazzi, i tempi di ripresa saranno lunghi, troppo lunghi, mortalmente lunghi!

Nell’ultimo anno abbiamo assistito in Puglia alla chiusura di diverse librerie indipendenti, mentre si conferma la tendenza negativa dei megastore con continuo ricorso ad ammortizzatori sociali.

Non sbagliamo di certo a classificare come eroica la resistenza dei librai in questa impietosa fotografia della Puglia. E non meno precaria è la situazione di centri stampa e tipografie più o meno grandi, con la perdita di decine e decine di posti di lavoro.

Siamo al paradosso, secondo alcuni, che in Puglia vi sono più scrittori che lettori. Certamente come pugliesi stiamo attraversando una stagione felice in quanto ad autori, Carofiglio, La gioia, Desiati, Carrisi, Genisi ed altri ancora compongono una autorevole pattuglia capace di affermarsi a livello nazionale. Così come il positivo proliferare di festival del libro in ogni angolo della regione, molto spesso però bloccati sui grandi nomi nazionali e commerciali, che da soli assorbono più della metà degli scarni budget disponibili.

La proposta

Al punto in cui siamo serve a nostro giudizio un Patto tra le Istituzioni e il mondo editoriale e scolastico pugliese in ogni propria componente.

Un Patto che getti il cuore oltre l’ostacolo e si prefigga di costruire modalità e strumenti capaci di invertire questa deriva di incultura, capace di promuovere la lettura in ogni sua forma, luogo e con ogni mezzo, rafforzando il principio della uguaglianza del diritto alla cultura come la stessa Costituzione italiana sancisce.

  • Sul modello attuato dalla Regione Lombardia, dove su 1546 comuni esistono 1316 biblioteche pubbliche attive sul territorio che garantiscono l’accesso ai servizi culturali e d’informazione a circa il 98% della popolazione ivi residente, in Puglia si deve puntare alla creazione di Biblioteche di pubblica lettura, riconvertendo le esistenti (luoghi chiusi, atti solo alla conservazione), attraverso la promozione del piacere della lettura e del libro.

Attuazione della Legge Regionale n.40 del 12 dicembre 2013, mai applicata, completandola con strumenti nuovi come un Osservatorio Regionale, al posto della Consulta del Libro, capace di monitore trimestralmente l’andamento di strumenti, obiettivi e programmi messi in campo per favorire la lettura, includendo in esso tutte le parti, compreso Imprese e OO.SS.

  • Previsione di un finanziamento da parte della Regione Puglia di circa 1 milione di euro su base annua per un triennio.

  • Detrazione fiscale del 19% per l’acquisto di libri.

  • Promuovere la distribuzione e creare un circuito di fiere del libro nei paesi della regione, in considerazione del fatto che si legge più nelle aree metropolitane rispetto ai comuni periferici.

  • Attivare un progetto di diffusione di libri nelle scuole pubbliche regionali (10 copie per almeno 10 titoli per ogni scuola) finalizzato alla promozione della lettura tra i giovani e all’aumento del livello di alfabetizzazione letteraria.

  • Tra le iniziative per la promozione della lettura che non richiedono grossi investimenti finanziari, per esempio, istituire gare regionali con premi alle scuole e agli studenti per quantità di libri letti, ipotizzando quale premio una quantità di libri donati alla scuola dagli editori.

  • Infine si dovrebbe creare una sinergia tra autori, editori, nuovi media e produzioni audiovisive per la realizzazione di nuove produzioni di contenuti per il cinema, la TV, il teatro e Internet.

Insomma, i problemi sono enormi, all’apparenza insormontabili, soprattutto in assenza di una centralità dell’azione della politica e delle istituzioni.

Ma se tutti siamo animati dal desiderio di cambiare le cose, in nome non di un interesse di parte, ma per una crescita di tutti i cittadini e soprattutto delle generazioni future, allora ogni sforzo deve essere compiuto.

Il libro certamente non morirà per mano degli ebook, più probabile ucciso da quelli che promuovono o comprano solo titoli presenti nei primi 10 posti in classifica.

Difendendo il diritto di tutti alla libera lettura si difende la cultura ed il futuro di un popolo.

Come diceva Camus: la CULTURA è L’URLO DEGLI UOMINI IN FACCIA AL LORO DESTINO.

E noi abbiamo un dovere, agevolare il futuro e il destino dei nostri figli.

A meno che non si abbia paura della lettura, perché la lettura può creare indipendenza, e l’indipendenza è il sale della libertà.

Slc Cgil Puglia