EDITORIALE: Addio caro Pannella

Nicola Di Ceglie

Nicola Di Ceglie

Caro Marco,
sei vissuto abbastanza a lungo per aver, oggi che sei scomparso, tante, tantissime testimonianze della tua umanità e della tua lungimirante visione politica. Quel che hai fatto di lodevole è scritto in tutti i quotidiani d’Italia, sia di destra che di sinistra. La televisione sta facendo parlare decine di persone semplici o ‘importanti’ che ti hanno conosciuto, frequentato e amato sinceramente. La camera ardente è stata sistemata a Montecitorio e, alla fine del rito funebre, sarai sepolto nella tua città di nascita a Teramo, dove avrai sempre fiori freschi. Insomma la tua è stata una vita degnamente vissuta, hai spesso assoggettato il tuo fisico a ogni tipo di stress e la morte è giunta in tempo per liberarti dal doloro fisico che era diventato insopportabile. Per quel che ne sappiamo dalla scienza, una mente necessita di un corpo, perciò se l’anima non è immortale, in questa primavera sarà finito per sempre il tuo contributo di bene all’umanità.
Essendo un rappresentante sindacale, ti dedico a nome di tutti i lavoratori iscritti alla SLC CGIL PUGLIA qualche piccolo pensiero sul nostro medium di servizio; l’emozione della sofferenza per la scomparsa di un compagno autentico mi fa sospendere le attività quotidiane e mi costringe a riflettere sul senso del nostro agire politico. Guardando le tue foto, risentendo la tua voce registrata o ammirando i tuoi filmati riprovo interamente il senso di libertà che procuravano le tue azioni sempre originali ed eclatanti. Aborto, divorzio, contraccezione, Partito Transnazionale, il Dalai Lama, le visite nelle carceri…Hai sempre lottato per i diritti civili, contro i codici del potere reazionario e fascista. Da te ho imparato che non si vince senza combattere. E ho anche imparato (ma non sei stato l’unico maestro) che bisogna dire il più possibile la Verità. Hai custodito in una associazione della quale eri presidente il marchio della ‘Rosa nel pugno’, simbolo di una stagione politica verso la quale ho una enorme nostalgia; sarebbe bello poter riusare quel fantastico simbolo di unità per un socialismo dal volto umano. La misura del tuo carattere è stata espressa perfettamente nella vignetta del Manifesto: eri simpatico, irriverente, coraggioso, importante. Spero che la tua morte dia nuova energia al Partito Radicale da te creato che oggi ha solamente 700 iscritti e rischia di scomparire, come tanti partiti della prima Repubblica. Ho letto che hai voluto il ‘Requiem’ di Mozart come colonna sonora del tuo ultimo saluto in terra. Credo, come tanti compagni, di saperlo ormai nota per nota, perché nella Radio Radicale (altra eccezionale creatura) era l’intermezzo agli splendidi programmi che voi facevate con una forza fisica e morale straordinaria. Caro Marco, buon viaggio nell’eternità. Noi ereditiamo i tuoi amici fidatissimi come Emma Bonino, Bordin, Sergio d’Elia, Peppino Englaro ecc.ecc. e ti promettiamo che cercheremo di emularti nella lotta ideale. Il tuo progetto, non ancora compreso a fondo, credo sia stato il più importante di tutti: in questa società ipocrita, la democrazia che sembra essere reale in realtà erode sempre di più le libertà individuali. Noi che, come te, odiamo tutte le forme di oppressione economica e politica, vogliamo continuare a difendere e aumentare la libertà dei popoli.
Addio, caro Pannella; i compagni della SLC di Puglia oggi alzano il pugno, tutti insieme, in tuo onore.

Nicola Di Ceglie