Gino Dato: «La crisi dell’editoria pugliese è un problema istituzionale»

Di Dino Cassone

Di Dino Cassone

Si è tenuta lo scorso 13 settembre, presso lo stand 152bis della Fiera del Levante, la seconda delle giornate dedicate agli eventi organizzati dal Consiglio Regionale della Puglia, nell’ambito dell’edizione numero ottanta della Campionaria. Il secondo dei tre incontri previsti è stato “Le prospettive dell’editoria pugliese. Seminario di discussione su opportunità, politiche e strumenti di promozione della lettura in Puglia”.
L’incontro, a dire il vero poco partecipato, è stato moderato dal Dirigente della Sezione Biblioteca e Comunicazione Istituzionale Daniela Daloiso. Ad aprire gli interventi è stato Gino Dato, editore della Progedit, tra i soci fondatori dei Presidi del Libro e tra i fondatori dell’Associazione Pugliese Editori (Ape), il quale ha rilevato che la tutela dell’editoria pugliese è un serio “problema istituzionale”, che non deve essere trascurato. «La Puglia non è solo cibo e cinema». Dato ha poi dichiarato che poco è stato fatto dall’ultimo incontro con la Regione Puglia, avvenuto in dicembre, durante il quale era stata consegnata allo stesso Emiliano una richiesta formale da parte dell’Ape, di “fare chiarezza” sul problema.
Di seguito c’è stato l’intervento di Cristiano Marti, giovane editore di Giazira Scritture, la casa editrice nata quasi per gioco nel 2012, che oltre a pubblicare libri di narrativa, letteratura per i più piccoli e volumi di marketing territoriale, è specializzata anche in organizzazioni di eventi culturali. E a questo proposito Marti ha spiegato che «l’editore è a metà strada tra la cultura e il commercio: c’è tanta voglia di lettura oggi, ma gli editori e gli scrittori sono visti spesso come “crociati”. Per esperienza personale – ha aggiunto –, le iniziative che hanno funzionato di più sono state quelle organizzate fuori dalle librerie. Sono state iniziative che hanno coinvolto i cittadini che di solito non entrano nelle librerie». Secondo il giovane editore pugliese, inoltre, «non esiste uno vero e proprio strumento promozionale per la lettura, ma c’è la necessità di “familiarizzare” con l’oggetto libro. Per questo ben vengano eventi che permettono ciò». Ed ha così lanciato una proposta: «Dare maggiore spazio agli autori pugliesi nelle librerie e nelle biblioteche».
E su queste ultime Daniela Daloiso ha aggiunto che «L’idea di conservazione del libro nelle biblioteche è ormai superata. La propensione alla lettura va indubbiamente trasferita già in tenera età, per questo sono le “location”, in altre parole gli spazi che le librerie offrono, a essere poco adatte. Oltre ad allargare la cultura, è compito delle istituzioni allargare anche i luoghi dove poterne usufruire».
Al termine del seminario, ha avuto luogo una breve presentazione della raccolta di poesie, scritte da Giovanni Tria, dal titolo “La passera scopaiola” pubblicato da Adda Editore (presente in sala Giacomo). Il titolo della terza raccolta dell’ex sindaco di Acquaviva delle Fonti e funzionario della Regione Puglia, «propenso alla poesia per pigrizia», che si riferisce a un uccello che si pulisce il nido con la coda, è una metafora per rendere giustizia ai luoghi comuni. La raccolta contiene epigrammi, storie, pensieri e filastrocche che puntano alla riscoperta della saggezza popolare dei nostri nonni, mediante la rievocazione dei modi di dire e dei luoghi di un tempo. «Sempre con il sorriso sulle labbra – ha terminato l’autore, prima di leggere alcuni suoi componimenti –, atteggiamento tipico della gente del Sud».

Dino Cassone