MIRACOLO A MODUGNO: SI È APERTO IL TEATRO COMUNALE

260px-Piazza_sedile-Modugno(di Francesco Monteleone)
Ha 90 posti, Ottavia Piccolo il 29 novembre sarà la sua madrina, vanta una programmazione di qualità nazionale e il servizio di baby sitter per le coppie che non vogliono rinunciare all’arte drammatica.

A Modugno il teatro comunale mancava da 30 anni. L’ultimo palcoscenico attivo lo avevano creato il regista Michele Bia e l’attore Franco Ferrante, chiamandolo ‘Teatro Scalo’ per metaforizzare un posto che si poteva raggiungere dall’esterno e dove conveniva fermarsi perché c’era qualcosa di buono da vedere. Ebbene, grazie alla tenacia dei due artisti, il pubblico modugnese aveva potuto vedere ottime drammatizzazioni e i numerosi critici teatrali della carta stampata (4 + un pensionato) avevano apprezzato quel nuovo e ispirato movimento. Soprattutto Bia e Ferrante avevano avuto piena conferma del loro futuro artistico, ricevendo prima una multa di 12 mila euro, senza nessun inutile sconto, per aver costruito abusivamente il teatro. Poi per chiuderlo definitivamente i due ‘speculatori’ erano stati costretti a smantellarlo, spendendo altri 28 mila euro. In totale, nella periferia di Modugno, creare un teatro in un garage condominiale e salvare il garage condominiale dal diventare un teatro stabile, diciamo che costa sui 40 mila euro, facendo tutto in economia. Passato qualche tempo a lavorare duramente per risparmiare altri denari da cedere a Moliere, Pirandello, Euripide e la SIAE, la coppia Franco Ferrante e Michele Bia hanno utilizzato le possibilità offerte dai ‘Bollenti spiriti’ e hanno aperto il nuovo Teatro Comunale di Modugno, all’interno dell’ex macello comunale, in una struttura restaurata dalla Regione Puglia e gestita dal Raggruppamento temporaneo di imprese chiamato ARGONAVIS. La notizia bella è che i due coraggiosi uomini di teatro da novembre 2013 gestiranno un teatro per volontà divina ‘a norma’ e Modugno avrà una stagione teatrale chiamata ‘NUOVE FERMATE, ALTRE VISIONI’. Quasi tutti i testi che saranno rappresentati sono inediti. Alcune pièce sono radiose, per esempio ‘Anna Politkovskaja – Donna non rieducabile’ il testo scritto da Stefano Massini e interpretato da Ottavia Piccolo. O il provocatorio ‘Elettrocardiodramma’ del sorprendente Leonardo Capuano. Ma il programma messo coraggiosamente in opera sarà lodevole, anzi lodevolissimo e servirà a smaltire il risentimento per tanti anni persi a farsi saccheggiare l’anima da amministratori poco onesti. Ora a Modugno c’è un sindaco che non fa far la polvere sui progetti. Nicola Magrone si è dimostrato un buon sostegno per Bia e Ferrante. Il primo cittadino con l’assessore alla cultura Franco Taldone e Rosa Scardigno assessori ai Servizi sociali hanno dato, per ora, un sostegno morale e psicologico (non economico). L’ex macello comunale di Modugno nel quale echeggiavano le terribili urla di animali ora si riempirà di applausi. Modugno ha un teatro comunale che nessuna commissione potrà chiudere, 90 comodi posti che diventeranno presto 130, di fronte a un palcoscenico di 7 metri x 5. Sarò inaugurato il 29 novembre da Ottavia Piccolo, un’attrice che rassomiglia a una dea pagana, la quale per un caso fortunato è nata a Bolzano da un padre di Modugno. C’è un’ultima curiosità da evidenziare. Poiché quasi sempre le coppie giovani e prolifiche, amandosi riescono perfino a fare dei figli e i figli non sono facili da sistemare se si deve uscire la sera, insomma al Teatro comunale di Modugno hanno avuto un’idea brillantissima. Chi andrà a vedere gli spettacoli potrà portare insieme i propri piccoli. Michele Bia e Franco Ferrante hanno pensato ad arruolare un gruppo di animatrici che faranno da baby sitter, proponendo ai piccoli spettatori i piccoli spettacoli teatrali. Così, nella sala grande si divertiranno gli adulti, i quali pagando 1 euro in più, daranno educazione teatrale ai propri discendenti. Esiste un modo migliore per creare il pubblico del futuro?

Francesco Monteleone