THE GREATEST SHOWMAN

di Francesco Monteleone

Regia di Michael Gracey, musical, USA, 2017

“Il film che vedrete è un musical, quindi gli attori cantano”. Questo avviso deve essere ben visibile nelle biglietterie dei cinema italiani che proiettano THE GREATEST SHOWMAN, altrimenti il popolo senza erudizione entra in sala e ai primi gorgheggi comincia a fare battute infamanti e le vicende del leggendario Phineas Taylor Barnum vanno a farsi benedire.

Invece per tutti voi che avete amato ‘Moulin rouge’, ‘Chicago’, ‘Cabaret’, ‘I miserabili’ e cose simili lo spettacolo interpretato dai fantastici performers Hugh Jackman, Michelle Williams, Zac Efron, Rebecca Ferguson, Zendaya, Keala Settle è da vedere obbligatoriamente a cinema, altrimenti vi torcerete le mani per la disperazione quando dovrete accontentarvi della triste replica televisiva.

Nella tradizione americana non è lecito fare kolossal peggiori dei precedenti, quindi i furbi produttori d’oltre oceano si sono raccomandati al regista Michael Gracey, sapendo che, circondato da interpreti straordinari, egli avrebbe saputo coraggiosamente continuare e rinnovare la grande tradizione. In pratica sono stati investiti un sacco di soldi, il pubblico non ha voltato le spalle e per questo capolavoretto i botteghini stanno ricevendo un sacco di soldi, in tutto il mondo.

Il soggetto del film è la storia (metà vera, metà romanticizzata) di Phineas Taylor Barnum, l’inventore del circo moderno, dagli esordi entusiasmanti con gli esseri umani deformi alla disavventura sentimentale con una cantante lirica che gli costò qualche amarezza in più.  (E se non ricordiamo male, perfino Buffalo Bill fu ingaggiato da Barnum a scimmiottare sotto il mitico tendone le spericolate avventure nel selvaggio West.

In questo film si intrecciano due storie d’amore molto tenere tra persone di ceti sociali differenti e c’è il riscatto sociale di persone deformi, abitualmente messe ai margini della società. Quindi il film è interclassista e antirazzista; non credete ai critici che scuotono la testa, come quel personaggio odioso che compare spesso a rovinarvi l’umore.

Qual è la questione morale, nell’ipotesto, che deve farci riflettere: è giusto fare divertire il pubblico mettendo in scena le deformazioni corporali? È sfruttamento della mostruosità o un’accettazione sincera il chiedere soldi per fare esibire la donna barbuta, l’uomo più grasso del mondo, il nano che più basso non esiste ecc. Ognuno prenda posizione secondo la propria coscienza. La nostra piccola promessa è che assisterete a un film veramente spettacolare. Canzoni molto belle e originali con testi mai banali, voci sopraffine, balletti fatti da professionisti abilissimi, una fotografia che guizza negli occhi e la regia che più volte vi farà spalancare la bocca.

Infine ri-accettate il buon consiglio: THE GREATEST SHOWMAN andate a vederlo a cinema. È stato ideato per il cinema e solamente con un maxischermo si gode totalmente. E se qualche zoticone attorno a voi fa battute salaci, ridetegli in faccia. In fin dei conti è un mostro che ha riconosciuto i suoi simili e se ne rallegra.

Buon divertimento.

Francesco Monteleone