“American sniper” di Clint Eastwood

di Raging Bull

Con Bradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban

American Sniper Movie

La trepidante attesa per l’ultimo film di Clint Eastwood è stata del tutto ripagata. Il regista è ritornato ancora una volta sulle atrocità della guerra, realizzando una pellicola fortemente realistica e capace, fino all’ultimo, di tenere tese le corde del cuore.
La storia è un’autobiografia del militare Chris Kyle (l’attore è l’eccellente Bradley Cooper): si tratta di uno dei più grandi cecchini della storia degli Stati Uniti d’America, appartenente al glorioso corpo dei Navy Seals. Con lucidità e durezza, Eastwood mette in evidenza la scissione dell’Io del protagonista, diviso tra un ideale di “superomismo” e la sua debolezza di essere umano. Negli anni successivi allo scacco alle Twin Towers, il cecchino cresce nella fama, si conquista l’appellativo di “leggenda” e diventa onnipresente nelle missioni; giunge quasi a ergersi a patriota e protettore dei suoi commilitoni, ottenendo cospicue riconoscenze e ringraziamenti. Ma il suo eroismo sfuma dinanzi alla difficoltà di un reinserimento nella società civile e, alla fine dei suoi quattro turni in battaglia, solo l’amore per la moglie e i suoi figli riusciranno a fargli accettare il suo essere “fragile” come tutti gli uomini.
Film dalla nuda concretezza e privo di eroismi sovrumani, “American sniper” è dunque specchio crudo della guerra, delle barbarie del terrorismo e della tristezza di quei “figli” che abbandonano il tetto per servire la Patria: “figli” che al fronte si ritrovano a diventare fratelli tra di loro, abbracciandosi nella condivisione della morte, di cui contemporaneamente sono attori e spettatori. Un lavoro perfettamente riuscito grazie all’impeccabile regia di Eastwood, cui ha saputo dare un valore aggiunto anche l’eccellente interpretazione di Cooper. L’attore è riuscito a restituire perfettamente quella sensazione “claustrofobica” che i cecchini vivono quotidianamente, sia nella scomoda posizione di puntatori che nel loro bisogno di ritornare (finalmente e duramente) a essere sé stessi.

Slc Cgil Puglia