“Basta compiti! Non è così che si impara” di Maurizio Parodi

di Ersilia Cacace

di Ersilia Cacace

“Basta compiti! Non è così che si impara” di Maurizio Parodi – Sonda Editore è un libro che già dal titolo incuriosisce, poiché, il suo autore è, nondimeno, un insegnante, dirigente scolastico, e ricercatore.  Maurizio Parodi nasce il secolo scorso a Pontremoli, Lunigiana, terra di statue stele, castelli, licantropi e librai.  Entrato nella scuola a sei anni, non ne è più uscito: studente, insegnante, dirigente scolastico, ricercatore e infine padre (di uno studente). Vive a Genova, e si occupa di formazione, ricerca, progettazione in ambito socio-pedagogico, non ancora rassegnato all’impermeabilità degli apparati educativi. Ha collaborato con le più importanti riviste italiane di pedagogia e didattica, e, di recente, ha creato i gruppi facebook: “Basta compiti!” e “Docenti e dirigenti a Compiti Zero”. Dal 2009 Conduce i Laboratori di “Ri-Animazione del libro” e di “Scrittura creattiva” che hanno coinvolto migliaia di studenti, di ogni ordine e grado, e centinaia di docenti e genitori. È autore di alcuni saggi, tra i quali: Scuola: laboratorio di pace (Junior, 2000); La scuola che fa male (Liberodiscrivere, 2009), Basta compiti! (Sonda, 2012); Gli adulti sono bambini andati a male (Sonda, 2013); e di un romanzo, giallo: L’ombra del Chaos (Liberodiscrivere, 2011). Ha partecipato a trasmissioni:- radiofoniche: “Fahrenheit” (Radio tre), Radio Capital, Radio 24, RTL, Radio Montecarlo, Radio Popolare, Radio Vaticana, Radio Sound, Radio Novella 2000, Radio inBlu, Radio 3 (Svizzera)- televisive: Primocanale, ClassTv, Canale 5, Rai 24, La7. Ha scritto recensioni e interviste,  pubblicate da importanti testate nazionali, blog, e siti web.

Maurizio, nel tuo libro “Basta compiti! Non è così che si impara”  Sonda Editore, nel primo capitolo dichiari che, i «compiti» della scuola, ovvero i compiti a casa, sono inutili finanche  dannosi…  Già qui ci aspetteremmo un’ovazione da tutti coloro che sono stati studenti  nella vita(più o meno studiosi… ai posteri o meglio, alla pagella l’ardua sentenza…) Puoi spiegarci meglio questa tua  teoria?  

Primo. I compiti a casa sono: inutili: le nozioni ingurgitate attraverso lo studio domestico per essere rigettate, a comando (interrogazioni, verifiche…), hanno durata brevissima; non “insegnano”, non lasciano il “segno” – dopo pochi mesi restano solo labili tracce della faticosa applicazione; dannosi: procurano disagi, sofferenze soprattutto agli studenti già in difficoltà, suscitando odio per la scuola e repulsione per la cultura, oltre alla certezza, per molti studenti “diversamente dotati”, della propria «naturale» inabilità allo studio; discriminanti: avvantaggiano gli studenti avvantaggiati, quelli che hanno genitori premurosi e istruiti, e penalizzano chi vive in ambienti deprivati, aggravando, anziché “compensare”, l’ingiustizia già sofferta, e costituiscono una delle ragioni, più gravi, dell’abbandono scolastico; prevaricanti: ledono il “diritto al riposo e allo svago” (sancito dall’Articolo 24 della dichiarazione dei diritti dell’uomo) riconosciuto a tutti i lavoratori – e quello scolastico è un lavoro oneroso e spesso alienante: si danno anche nelle classi a tempo pieno, dopo 8 ore di scuola, persino nei week end e “per le vacanze”; impropri: costringono i genitori a sostituire i docenti; senza averne le competenze professionali, nel compito più importante, quello di insegnare a imparare (spesso devono sostituire anche i figli, facendo loro i compiti a casa); limitanti: lo svolgimento di fondamentali attività formative (che la scuola non offre: musica, sport…), oltre gli orari delle lezioni, che richiedono tempo, energie, impegno, esercizio, sono limitate o impedite dai compiti a casa; stressanti: molta parte dei conflitti, dei litigi (le urla, i pianti, le punizioni…) che avvengono tra genitori e figli riguardano lo svolgimento, meglio il tardivo o il mancato svolgimento dei compiti; quando sarebbe invece essenziale disporre di tempo libero da trascorrere insieme, serenamente; malsani: portare ogni giorno zaini pesantissimi, colmi di quadernoni e libri di testo, è nocivo per la salute, per l’integrità fisica soprattutto dei più piccoli, come dimostrato da numerose ricerche mediche.

“Basta compiti! Non è così che si impara” di Maurizio Parodi – Sonda Editore € 14,00

Ersilia Cacace