CENTO EURO DI GODIMENTO MENTALE

di Nicola Di Ceglie

di Nicola Di Ceglie

Care compagne, cari compagni,

la metà degli italiani non legge nemmeno un libro all’anno. Due milioni di persone non comprano più il quotidiano. I periodici che facevano luccicare le edicole con le loro attraenti cover story sono stati abbandonati da quasi 4 milioni di lettori. Non so a voi, ma a chi vi scrive queste statistiche sono fonte di preoccupazione e ansia. È sicuramente cambiata la scena informativa: il racconto sul mondo si sviluppa in tanti modi differenti. Il giornale non è più il medium fondamentale che mette insieme le notizie più importanti. Il cinema fa sognare più della letteratura ed è meno faticoso. Scrivere risulta un’arte faticosa, pesante. Per descrivere qualcosa è più facile fare le riprese col telefonino. E poi quanto tempo dedichiamo alla tv e a internet sottraendolo alla lettura? Dobbiamo rassegnarci alla morte della lettura o possiamo recuperare quell’immenso piacere mentale con il quale è stata costruita la millenaria cultura che oggi ci fa sentire padroni della natura ed esploratori dell’universo? Io credo che leggere sia importante come mangiare e fare l’amore. I pensieri sono nutrimento e creatività; il miglior modo per generare pensieri è leggere il più possibile, ogni giorno, in uno studio o in riva al mare. Nulla è più dolce che addormentarsi senza nemmeno riuscire a chiudere la pagina del libro preferito.
Non mi sarei dilungato in questo predicozzo nostalgico se non avessi letto con piacere una notizia diramata dalla FIEG: otto Associazioni della Filiera Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione a fine febbraio hanno elaborato una proposta che condivido totalmente e sottoscrivo: si vorrebbe distribuire un “bonus lettura” cioè un buono-spesa che consentirebbe ai giovani di età compresa tra i 18 e 25 anni di acquistare libri e abbonamenti a quotidiani e periodici, pagando solo il 25% del prezzo (il restante 75% verrebbe pagato con il bonus fino ad un massimo del contributo pubblico di 100 euro a persona).
La somma non sarà sufficiente a ripristinare l’abitudine a vita alla lettura, ma il bonus spingerebbe i lettori a ricomprare quei prodotti culturali che con la crisi economica degli ultimi anni sono stati messi all’ultimo posto nel paniere. Il “bonus” ha funzionato con gli elettrodomestici, funzionerà anche con Platone, Gabriella Genisi, Vivilcinema e spero anche per la gloriosa “Unità” che è sull’orlo del precipizio. L’importanza della lettura però va insegnata alle scuole elementari (oggi credo che si chiamino ‘primarie’). E alle famiglie più povere i libri bisogna regalarli, perché solamente con la cultura si sconfigge la povertà. E ora vado a comprarmi un romanzo di una piccola casa editrice pugliese, perché mi sento un lettore fidelizzato a km zero.

Nicola Di Ceglie