COPPIA APERTA RELOADED

Regia di Giusy Frallonardo, con Antonella Carone e Davide Mancini.
Produzione de I tamburi di Kattrin – Aleph Theatre. (Visto al Teatro Abeliano il 9 novembre 2014)

Giusy Frallonardo foto

Il matrimonio nella sua forma classica è sempre stato accusato di ogni male. Non egualitario, dispotico, riduceva la donna a un bene mobile e si trascinava appresso adulterio e prostituzione. Poche istituzioni hanno suscitato tanto sarcasmo e tanta rabbia. Nella forma contemporanea di vincolo consensuale che trionfa nel dopoguerra il matrimonio crea nuovi flagelli senza annullare i precedenti: non spariscono né il piacere mercenario, né l’infedeltà mentre esplodono i divorzi e aumenta il celibato. (Pascal Bruckner)
Le librerie che superano lo stress test della cultura sono strapiene di saggi e romanzi sulla fedeltà, sulla seduzione, sulla vita coniugale, eppure in nessuno di essi troveremo mai quelle elementari regole che servirebbero per riuscire a essere felici tutta la vita in compagnia del proprio consorte. Perché l’amore ‘eterno’ non esiste e i giuramenti d’amore sono scritti sulla sabbia. (Provate a rileggere la “Sonata a Kreutzer” di Lev Tolstoj, “Adolphe” di Benjamin Constant, “Medea” di Euripide, “Ars amandi” di Ovidio). Oltre alla letteratura, anche il teatro risomiglia alla vita erotica: molte commedie simulano i rapporti di coppia eterosessuali che inspiegabilmente si trasformano in generatori di frustrazione, infelicità, tradimenti, separazioni e spesso eliminazione fisica del partner.
Due LadyGaie del teatro pugliese, senza aspettare la carità di un impresario illuminato o i contributi pubblici ‘orientati’ ad arte, si sono finanziate uno spettacolo che sicuramente avrà cento repliche, perché se le merita. Giusy Frallonardo (la regista) eAntonella Carone (la protagonista) hanno riattualizzato con garbo un famoso testo di Dario Fo (“Coppia aperta, quasi spalancata”) interpretato dalla meravigliosa Franca Rame con Giorgio Biavati e replicato così tante volte da diventare un classico contemporaneo. In questa pièce ‘reloaded’ cioè ‘aggiornata’, marito e moglie sono molto più giovani dei prototipi milanesi, hanno meno anni di matrimonio sulle palle, qualche nuova perversione da praticare e un linguaggio più rock, ma la sostanza è la stessa: quando l’amore non ha più la sua forza primaria, cioè il desiderio carnale, la coppia matrimoniale fa scattare un corto-circuito esplosivo. La furibonda Antonella (Antonella Carone) si è accorta che il marito è sempre volubile, il fervore carnale è scemato, deve accettare una castità obbligatoria mentre il fallocrate fa sesso con altre. Antonella è ‘stimata’, ma vorrebbe essere desiderata, strapazzata, voracizzata da un maschio decorato di testosterone; invece il suo maritino mantiene una distanza rispettosa e teorizza ‘la coppia aperta’ come soluzione. La commedia è l’elencazione intelligente e divertente di tutti i modi che una desperate housewifeutilizza per salvare il sacramento con un ipocrita che difende il proprio godimento.
Dario Fo e Franca Rame si unirono negli anni ’50. Lei era una Marilyn europea, lui un genio bruttino. Il loro amore non ha mai fatto troppo clamore, ma Franca lo ha lasciato una trentina di volte, quando era in vita. Hanno salvato il loro matrimonio cercandosi ogni ora del giorno e costruendo un universo artistico comune. Qualche ‘distrazione’ è stata subito cicatrizzata. Questa commedia dice molto di loro. Antonella Carone ha studiato con Dario Fo, si vede nella recitazione lucida e vivace; è meno sarcastica della Rame, più condiscendente, ma il suo personaggio conserva inalterate tutte le sfumature sentimentali e femministe. Inoltre Antonella ha il corpo che emette segnali seduttivi ai cinque i sensi maschili, nessuno escluso, per cui le è facile ottenere applausi, consensi e galanteria.
Davide Mancini è stata una saggia scelta per accentuare le differenze di genere: ha un fisico attraente, una maschera deprimente, un futuro soccombente. Essendo un ottimo attore, con la voce melliflua, riesce sempre ad essere credibile nella azione antisterica della moglie. Quando viene minotaurizzato sa esprimere il patimento. Le due Ladygaie che hanno scritto il testo non gli hanno ridotto le contraddizioni; potevano dar sollievo alle previste punizioni con una parte più comica, ma chi si mette con quelle Erinni!
Giusy Frallonardo è una giovane senatrice della drammaturgia e diciamo che molti dovrebbero pagar multe per non averle dato più spazio creativo; non si è mai compromessa in brutture. Ride e ti uccide, se non ha stima. È cresciuta nello studio e nell’esercizio. Impone la disciplina ferrea nelle prove e la dizione perfetta nell’interpretazione. Sa quel che fa e fa quel che sa. È una piccola cometa da esplorare, nel grande spazio dell’arte.

Francesco Monteleone di Francesco Monteleone

Francesco Monteleone