GLI ASPIRANTI NEGRIERI DI TELEFONICA

Nicola Di Ceglie

La Confindustria spagnola si chiama Patronal. Un nome più brutto non potevano darselo. I capitalisti sono certamente utili in una moderna società industriale, ma devono togliersi dalla testa di essere i padroni assoluti della forza-lavoro, perché se non c’è chi lavora produzioni non se ne fanno. Chiaro, semplice e gagliardo. E più si rispettano i lavoratori, pagandoli bene e sfruttandoli poco, più gli imprenditori possono comprarsi le ville, le barche e gli abiti firmati, convinti segretamente di essere un genere umano superiore. Quando però gli imprenditori si trasformano in sfruttatori, i lavoratori si incazzano e allora cominciano i conflitti sociali e non si sa mai come va a finire. Abbiamo mischiato un poco di teorie di Marx ed Hegel perché in Spagna gli azionisti della multinazionale Telefonica si sono bevuti il cervello e hanno iniziato a maltrattare i collaboratori e in queste ore si sta mettendo insieme un movimento internazionale di protesta contro di loro. Facciamo un riassuntino dell’accaduto, cari compagni e compagne, chiedendo di informarvi meglio con i vostri mezzi, per mettere insieme tutte le nostre forze contro i furbi: in spagna la Telefonica, per creare più profitto, ha deciso di tagliare il costo del lavoro (che grande idea!); perciò ha affidato il servizio tecnico a imprese in appalto e subappalto, le quali ora propongono contratti ai lavoratori con riduzioni salariali del 25%, turni di lavoro che arrivano a 14 ore e eliminazione dei giorni di riposo. Se continuano così quei signorotti si guadagneranno la cittadinanza onoraria in Alabama. Così gli incazzati lavoratori delle imprese appaltate e subappaltate della multinazionale Telefonica hanno avviato uno sciopero “indeterminato” e stanno ricevendo la solidarietà e l’appoggio da molte organizzazioni di lavoratori. E siccome la SLC questi film li ha già visti in Italia, anzi continua a vederli, io sento il dovere morale di affiancare la mia organizzazione ai coraggiosi compagni spagnoli che orgogliosamente rifiutano quei 1000 euro sporchi di ipocrisia. La multinazionale Telefonica si disinteressa dello sciopero perché non si ritiene responsabile della umiliante condizione dei lavoratori. Noi crediamo in un’altra verità e fin quando avremo la forza e l’unità ci opporremo a chi sfrutta il lavoro altrui e pensa di farla franca.

Nicola Di Ceglie