“Il ragazzo invisibile” di Gabriele Salvatores

di Carmela Moretti

di Carmela Moretti

Con Ludovico Girardello, Valeria Golino, Fabrizio Bentivoglio, Christo Jivkov, Noa Zatta

Tutti, nella complicatissima fase adolescenziale, abbiamo sognato almeno una volta di diventare invisibili. Vendicarci dei soprusi o essere finalmente riamati, confidando nello splendore della nostra anima per velare l’inadeguatezza di un corpo. Gabriele Salvatores, parlando agli adolescenti (ma non solo), porta al cinema questo desiderio inconscio d’immaterialità, dando vita a una storia un po’ fantasy e un po’ thriller. Il risultato è che non è possibile sbadigliare dinanzi dal grande schermo, nemmeno se si è abitualmente denigratori del genere e intolleranti verso i ragazzini.
In realtà, l’idea di una storia fantasy (finalmente) tutta italiana è degli sceneggiatori Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, sostenuti dai produttori Francesca Cima e Nicola Giuliano. Al premio Oscar Gabriele Salvatores (regista coraggioso e mai monocorde) va il grande merito di aver accettato la sfida di un film di genere, che ha saputo insaporire con quella raffinatezza e discrezione che sono tipiche della sua “arte”.
Michele è un adolescente indifeso. A scuola subisce le umiliazioni di alcuni bulli e l’indifferenza della dolce Stella -l’amichetta che segretamente ama- fino al giorno in cui si guarda allo specchio e si scopre invisibile. Ha inizio un’incredibile avventura, ricca di suspense e colpi di scena, che porterà il ragazzo a scardinare alcune certezze della propria esistenza e a prendere consapevolezza del valore dell’ “unicità”.
“Il ragazzo invisibile”, quindi, è un’appassionante storia di formazione in cui l’acerbo protagonista giunge a maturazione, aiutato da quelli che sono gli elementi principali del genere, il soprannaturale e l’immaginazione. Privato degli effetti speciali fantasmagorici -e talvolta irritanti- delle pellicole americane, il film è tecnicamente ben realizzato e risponde ai gusti di tutti: sa meravigliare, divertire e far riflettere. Un ottimo modo per attirare al cinema le famiglie italiane, invitandole a trascorrere una serata “alternativa” in queste festività.

Carmela Moretti