IO STO CON LUCIA, EROINA DEL DOLORE DELLO STALKING

(di Mariella Forleo)

E’ stata accolta con un lungo applauso la sentenza di condanna a vent’anni di carcere per il crudele avvocato di Pesaro, Luca Varani, accusato di tentato omicidio, lesioni gravissime e stalking nei confronti di Lucia Annibali, sua ex fidanzata e collega, sfregiata irreparabilmente con un potentissimo acido. Il giudice monocratico ha ritenuto adeguata e giusta la richiesta del Pubblico Ministero, Monica Garulli, condannando l’imputato alla pena di 20 anni, così determinata in applicazione della riduzione di un terzo per la scelta del rito abbreviato. Gli albanesi Rubin Talaban e Altistin Precetaj, ritenuti ideatori dell’agguato con l’acido ed esecutori materiali dell’infame gesto, – commissionato dal turpe avvocato pesarese- sono stati condannati a !4 anni di carcere. Una pena esemplare e mai vista nel nostro sistema giuridico, che è stata definita” giusta” anche dalla vittima Lucia Annibali, la quale continua a sbalordire tutti per il suo grande equilibrio e per la sua immensa forza d’animo. Da quel terribile e maledetto giorno, in cui entrando in casa fu aggredita e sfregiata con dell’acido da due uomini, che agivano per conto dell’ex compagno incapace, stupidamente, prepotentemente e brutalmente, di rassegnarsi alla fine della loro relazione, la giovane avvocatessa ha dimostrato un coraggio e una determinazione, talmente esemplari da sembrare quasi incomprensibili. Fin dallo stesso momento, in cui si è resa conto che la mano di un imbecille aveva per sempre cancellato dal suo volto ogni espressione umana, rendendola un mostro, Lucia ha avvertito di essersi liberata di un incubo e, felice di essere sopravvissuta, ha iniziato la sua personale e dignitosa battaglia per riprendere le redini della sua vita e tornare alla normalità, non prima di aver assicurato alla giustizia colui che, crudelmente, aveva tentato di cancellare la sua esistenza. L’enorme sofferenza fisica che ha dovuto attraversare, fatta di lancinanti e dilanianti dolori dovuti alle profonde ustioni, l’hanno trasformata profondamente, rendendola una valorosa guerriera, in grado persino di bloccare la fuoriuscita delle naturali e liberatorie lacrime, che le provocavano, vista la situazione, lo stesso insopportabile bruciore dell’acido che aveva distrutto i suoi connotati. Un esercizio di volontà che l’ha subito messa in condizioni di attingere forza e coraggio dalla sua disgrazia e dirigerli positivamente verso una ottimistica rinascita. Non poter piangere, ma neanche poter ridere; perdere per sempre la propria immagine, ma cercare subito di costruirne una diversa; non avere più alcun tipo di espressione, ma riuscire lo stesso a dar voce alla gioia della vita ritrovata; non provare rabbia e rancore, ma perseguire e ottenere giustizia, con tenacia e determinazione ci hanno consegnato la sua personale vittoria su chi voleva cancellare per sempre la sua persona. La sua intima tragedia è diventata per lei una battaglia pubblica, in cui ha trovato il tempo, tra un intervento di chirurgia plastica e l’altro ( ne ha già fatti una decina, in meno di un anno), di lottare contro il feminicidio, attraverso la sua tragica esperienza, a cui è riuscita a dare e a trasmettere un’accezione positiva, dimostrando che la dignità e il coraggio possono fare miracoli. Lucia non si è mai vergognata di mostrare il suo volto deturpato e repellente, arrivando ad usarlo, senza pudore alcuno, come strepitoso deterrente e potente mezzo pedagogico, per infastidire sensibilmente coloro che non riescono a riconoscere quanta violenza e quanta crudeltà può armare la mano di alcuni uomini o presunti tali. La sua triste vicenda diventa, quindi, un occasione di profonda riflessione per molte, tante donne vittime di stalking e di violenza, ma anche per tantissimi uomini, che dovrebbero essere in grado di comprendere e modificare i meccanismi che li trasformano in violenti aguzzini e spietati assassini. Non è Lucia che deve vergognarsi di mostrare al mondo il suo volto, ma l’uomo che l’ha ridotta così, che dovrebbe leggere negli occhi della gente tutto il disprezzo e lo schifo che proviamo per lui

Mariella Forleo