La crisi del Corriere del Giorno è l’ennesimo schiaffo a Taranto e al diritto all’informazione

Da tempo la CGIL e la SLC CGIL denunciano a gran voce la crisi inesorabile e drammatica che sta vivendo tutto il settore del sistema radio televisivo e della carta stampata.
Purtroppo ancora oggi vediamo il susseguirsi inesorabile di crisi, ristrutturazioni e licenziamenti che investono un settore importante per la vita di un Paese non solo da un punto di vista occupazionale ed economico ma anche di tenuta democratica visto l’importanza che ricopre l’informazione ed il diritto dei cittadini ad essere informati nella vita pubblica.
A Taranto, dopo le recenti crisi legate a Blustar, Studio 100, la Gazzetta del Mezzogiorno, si aggiunge, in questi giorni, la profonda crisi legata al “Corriere del Giorno”, la testata giornalistica più vecchia della città.
Dopo diversi anni di ammortizzatori sociali, difatti, è notizia di questi giorni della presenza del commissario liquidatore della Cooperativa XXV Luglio che attualmente gestisce il giornale.
Non possiamo non esprimere grande preoccupazione per le sorti lavorative e di tenuta occupazionale dei tecnici/grafici e dei giornalisti, ma ancora una volta siamo a richiamare l’opinione pubblica su una grave perdita legata alla sempre più gracile opportunità che i cittadini hanno di accedere ad un’informazione diffusa e capillare.
A Taranto, come nel resto del Paese, innumerevoli sono le crisi di giornali e di aziende di carta stampata: è inquietante, tuttavia, la scarsa incisività del Governo ad intervenire su un settore così importante del Paese.
I tagli al settore contenuti nella Legge di Stabilità e in quella di bilancio sono insostenibili per il settore. Così come sostenuto recentemente dal viceministro del Mise con delega alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, in una lettera che avrebbe inviato al ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni e a quello dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato. Secondo Catricalà, quindi, una riduzione simile è insostenibile per il settore, già in grossa difficoltà economica, tra l’altro molte imprese che garantiscono, grazie anche ai fondi statali, il principio costituzionalmente rilevante del pluralismo informativo, sono già colpite dalla forte crisi e con questo taglio, secondo il viceministro, rischiano la chiusura. Infine avverte ancora Catricalà, si rischia così di dover utilizzare, in sostituzione, altre risorse pubbliche (i fondi per gli ammortizzatori sociali), per cercare di attenuare le crisi occupazionali conseguenti. Il viceministro, pertanto, invita a un intervento correttivo per individuare eventuali coperture alternative e ripristinare quanto meno gli importi già stanziati dalla Legge di Stabilità e nel Bilancio di previsione dello Stato nel 2013.
Difronte a questo scenario, non possiamo rimanere inermi ed è per questo che a breve si renderà opportuno lanciare un’ iniziativa pubblica che coinvolga tutte le aziende del settore, Assostampa per i giornalisti, le istituzioni e gli ordini professionali coinvolti, al fine di mettere insieme le forze e provare a costruire un percorso comune che possa provare ad arginare la deriva verso la quale questo settore sta sempre più sprofondando.

Segr. Gen.le SLC CGIL Taranto                                                                                                                                                                                              Segr. Gen.le CGIL Taranto

Andrea Lumino                                                                                                                                                                                                                                  Luigi D’Isabella

Slc Cgil Puglia