La voce imprevedibile di Antonella Ruggiero

Di Dino Cassone

Dopo oltre quarant’anni di carriera la voce, splendida e inconfondibile, di Antonella Ruggiero riesce ancora a stregare. Se poi il concerto, “pianoforte e voce”, perfetta fusione tra la musica colta ed eterna (la classica) e quella leggera (ma mica tanto), è stato unico, il pubblico pagante non ha potuto fare altro che sottolinearlo con applausi a scena aperta.

“La vita imprevedibile delle canzoni” è un progetto insolito ma estremamente accattivante: un’interprete elegante, Antonella Ruggiero, accompagnata da uno dei migliori pianisti italiani di musica classica in circolazione, Andrea Bacchetti. Entrambi genovesi, entrambi alieni a modo loro. Un viaggio nella musica della Ruggiero da solista e come “volto” dello storico gruppo dei Matia Bazar, attraverso brani noti e meno noti arrangiati in modo divino da Stefano Barzan.

Si comincia con un brano tutto suo, “Amore lontanissimo”, seconda a Sanremo nel 1998, seguito da un pezzo culto dei Matia Bazar, “Per un’ora d’amore” (1976). A seguire un altro pezzo tutto suo, “Quando balliamo”, portato al Sanremo del 2014, e uno dei Matia Bazar, “Aristocratica” (1984), tratto dall’omonimo album e definito dalla stessa cantante uno dei progetti migliori del gruppo, assieme a “Tango” del 1983. A chiudere la prima parte di concerto il brano “Non ti dimentico”, ancora un secondo posto per lei al Sanremo del 1999. La Ruggiero esce di scena e lascia il palco a Bacchetti che con le sue mani incanta il pubblico con una composizione di Bach.

La seconda parte del concerto inizia con “Ultima volontà”, brano dei Matia Bazar del 1984, sempre tratto da “Aristocratica”; quindi “Il canto dell’amore” contenuto in “Libera”, il primo album da solista della Ruggiero datato 1996, ed “Echi d’infinito”, prima classificata nella Categoria Donne e terzo posto assoluto a Sanremo 2005. Si prosegue con un altro brano culto dei Matia Bazar, “Fantasia” del 1979, seguito dalla sua “Di un amore”, ancora Sanremo, questa volta 2003. Abbiamo detto che gli artisti sono entrambi genovesi e dunque, non poteva mancare il loro personalissimo omaggio all’indimenticabile Fabrizio De Andrè con “Ave Maria”, la sua splendida preghiera laica. Seguono due classici dei Matia Bazar, “Vacanze romane”, enorme successo del Sanremo 1983 e “Cavallo bianco” del 1976, in cui la Ruggiero sfodera impressionanti e imprevedibili vocalizzi. Due i bis concessi dopo minuti interminabili di applausi: ancora un omaggio alla loro Genova con “Ma se ghe penso”, e poi “Ti sento”, un successo mondiale dei Matia Bazar del 1985, a chiudere un concerto davvero prezioso.

(Visto al Teatro Vittoria di Monopoli, nell’ambito della 37a edizione della Stagione Concertistica 2017-2018 organizzata dall’Associazione Amici della Musica “Orazio Fiume”)

Dino Cassone