New York Academy, regia Michael Damian. Romania, 2016

di Francesco Monteleone

di Francesco Monteleone

In che mondo entusiasmante vivremmo se tutte le rivalità tra essere umani si risolvessero con sfide artistiche, come accade in questo ennesimo e imperdibile film sulla danza, girato in America con capitali rumeni.

Per 100 minuti dimentichiamo le stragi, i kamikaze, i bambini risucchiati nell’inferno degli adulti…Il cinema serve soprattutto a distrarsi dalla realtà, ma è anche una nobile arte se contiene in sé dignitose metafore. E queste film, che ne contiene tante, non è mai una banale favola tra ballerini. I personaggi di ‘New York Academy’ non hanno addosso armi, ma abiti fantasiosi. Non adottano strategie criminali per sterminare i nemici, bensì coreografie ultra-spettacolari che suscitano consensi e ammirazione perfino nei concorrenti. Amore, bellezza, giovinezza, pudore (finalmente non si vedono rumori e umori corporei) sono i fattori primari di una economia della felicità prodotta con le note del pentagramma.

Il regista, che è anche lo sceneggiatore, non ci è sembrato uno spregiudicato artista che persegue il successo senza rispettare le regole morali: attitudine, talento e soprattutto esercizio, come insegnava Aristotele, sono necessari per vincere le sfide sul palcoscenico; e tutto questo è stato insegnato decentemente in questa opera. Oltreoceano sono fantastici a produrre questo genere di film.

Chi vi scrive ha una certa maturità e un notevole scetticismo verso la cinematografia propagandistica, eppure ogni anno aspetta con impazienza il film sulle crew americane, sapendo che sarà ancora una volta sarà stupefatto dal talento degli interpreti.

Questa volta dall’America è arrivato, prima di ‘STEP UP’, il college movie  High Strung (titolo originale) sulla migliore Accademia di danza d’America: Una studentessa di danza classica si ‘combina’ con un violinista inglese senza permesso di soggiorno. Dalla loro amicizia amorosa viene fuori un sodalizio artistico che, come è prevedibile, ha un finale travolgente. Strada facendo c’è un duello romantico tra violinisti, diverse coreografie piene di passi sorprendenti, qualche citazione erudita di musica classica e la sottesa dichiarazione pacifista le arti sanno realizzare il più nobile dei progetti, cioè la convivenza sociale pacifica.

Se non avete tempo per queste sciocchezze, trovatelo. Gli americani in queste cose sono bravissimi a trovare artisti inimitabili. Eppoi, quando le camere cinematografiche riprendono i ballerini così da vicino e si fa un montaggio come esige il ritmo delle immagini, la danza diventa molte volte più godereccia.

Francesco Monteleone