(di Carmela Moretti)
Il cantante napoletano Raiz e il gruppo pugliese Radicanto s’incastrano perfettamente come le tessere di un mosaico. L’uno valorizza gli altri e viceversa, in un sodalizio artistico che si è rafforzato nel tempo e che oggi rende sorprendente ogni esibizione.
Nell’ultimo concerto, che si è tenuto al Teatro Traetta di Bitonto, il perfetto connubio tra la voce graffiante dell’ex leader degli Almamegretta e gli arrangiamenti dei Radicanto non è passato inosservato. Il pubblico ha goduto di uno spettacolo di altissima qualità artistica, toccando con mano lo spessore culturale del genere folk in Italia.
“Viviamo in un mondo che ci permette di conoscere quello che accade in Corea”, ha spiegato Raiz, “ma spesso non ci rendiamo conto del dolore di chi ci sta accanto. Noi vogliamo una musica dell’incontro e perciò scriviamo testi in napoletano su musiche mediterranee o testi in altre lingue su melodie napoletane. Come se ci unisse un pentagramma immaginario”.
Difatti, brani dalle sfumature chiaramente partenopee sono eseguiti da Raiz e accostati a testi della tradizione mediterranea, arrangiati in chiave originale da Giuseppe De Trizio e interpretati da Fabrizio Piepoli. Su tutti, predominano per bellezza e intensità “Nun te scurdà”, un inno contro la violenza sulle donne, e A’ Rosa, un testo probabilmente di origine medievale che ha viaggiato di voce in voce e che è stato finalmente riportato “a casa”.
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