Taranto, il diktat ai dipendenti del call center: “Segnalate con le bandierine quando andate in bagno”

L’ordine di servizio alla Teleperformance contestato dai sindacati, che invitano gli operatori a “non adeguarsi a questa procedura, visto che non è prevista da obbligo contrattuale”

di VITTORIO RICAPITO

Troppe assenze e troppo tempo nei bagni per i dipendenti di Teleperformance, il colosso dei call center, seconda realtà occupazionale a Taranto dopo l’Ilva con 1.700 dipendenti a tempo indeterminato e quasi 1.000 a progetto. L’azienda ha disposto l’uso di bandierine per regolare il traffico ai bagni. In ogni sala del call center ci saranno due bandierine. Quando un lavoratore andrà in bagno sarà alzata una bandierina, per cui non potranno uscire più di due impiegati per volta. Nelle sale più piccole la bandierina sarà una sola.

A maggio, nel pieno del braccio di ferro fra lavoratori e azienda, l’amministratore delegato Gabriele Piva parlò di un serio problema di assenteismo nel call center tarantino. “Nei mesi di marzo ed aprile si arriva all’otto per cento di assenza – disse – cinque punti in più delle altre aziende. Una percentuale che ci costa 200mila euro al mese. I picchi, casualmente, si concentrano nei giorni prima dei weekend o delle festività. Lo scorso anno in occasione delle festività di San Cataldo alcuni dipendenti si sono rifiutati di fare formazione. Chiediamo ai medici di fare attenzione ai certificati che firmano”.

Insorgono i sindacati, che invitano gli operatori a non rispettare la procedura che non è prevista dal contratto. Le segreterie territoriali e le Rsu di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlc di Taranto hanno inviato una nota alla direzione del call center. Le organizzazioni sindacali definiscono ”ridicola questa procedura” e si dichiarano indisponibili ad accettarla e dal farla seguire ai lavoratori: “Riteniamo che le energie di questo quadro dirigenziale debbano rivolgersi a superare le difficoltà di questo momento e non vadano impegnate nell’inventare procedure inutili, fuorvianti e umilianti per i lavoratori”.

I sindacati chiedono all’azienda di tornare ai “canoni della normalità di gestione del personale”. “Il 10 luglio torneremo al ministero del lavoro per conoscere le proposte del governo nella delicatissima vertenza di Teleperformance – commenta Andrea Lumino (Slc Cgil) – che grazie alle nostre richieste è diventata una vertenza di settore. Il governo ha convocato anche i committenti per trovare soluzioni ai problemi di settore che hanno messo in crisi Teleperformance. La nostro posizione rimane la stessa: la nostra disponibilità si ferma ai confini del contratto nazionale di lavoro e vogliamo la restituzione di quanto sospeso nel 2013 come gli scatti di anzianità e altro”.

“In un momento così difficile per il futuro dell’azienda – conclude Lumino – troviamo inaccettabile una disposizione come quella che regola l’accesso ai bagni. Non possiamo che leggerla come una provocazione dell’azienda in un momento in cui invece bisognerebbe tenere gli animi sereni e cercare le soluzioni migliori per il bene di tutti”.

fonte: la repubblica

Slc Cgil Puglia