“Sapere” la rivista che da Bari al mondo divulga il piacere della scienza

di Ilaria Potenza

di Ilaria Potenza

Si può scrivere di scienza in modo accademico, simulando i libri di testo, oppure senza guadagnarsi un’adeguata attendibilità. La rivista “Sapere”, il bimestrale della casa editrice “Dedalo” diretta da Claudia Coga tiene bene le distanze da queste possibilità e conquista il lettore con uno stile che la rende competitiva e diversa.
La copertina del numero di febbraio è un po’ di memoria pascoliana. “Tra il nero un casolare: un’ala di gabbiano”. Un’analogia che potrebbe mostrarsi inizialmente sconnessa, ma che con un’analisi più sensibile permette di comprendere come, nonostante l’intervento dell’uomo sia spesso causa di squilibrio, la natura trovi sempre una propria via. Un monito di speranza, dunque, e un invito a una maggiore consapevolezza.
“Sapere” ha cambiato pelle, lo impongono i tempi, ma non ha rinunciato al rigore che la rende un fedele punto di riferimento per appassionati ed esperti. La grafica è moderna e ben studiata: nulla è lasciato al caso. Le sezioni della rivista sono ben riconoscibili perché distinte da colori differenti. Sfogliando il sommario si può già tracciare un identikit in cui precisione e freschezza si mescolano a dare un prodotto che è un vero e proprio compendio culturale.
Sarebbe un errore limitare la mission di questo bimestrale alla divulgazione scientifica. Questa rivista riesce naturalmente a essere eclettica, senza mai concedersi forzature. Ogni argomento scelto ha il suo spazio. Non c’è posto per una trattazione frettolosa, o eccessivamente estesa: la giusta misura è una delle carte vincenti di questa rivista, perché consente una lettura partecipata lontana dal tedio e dalla banalità. Gli articoli permettono anche ai profani in materia di informarsi e conoscere grazie alla struttura semplicemente efficace. L’uso di strilloni, di concetti evidenziati, di sottotitoli esplicativi sono fondamentali per un’adeguata comprensione del testo, garantendo di fare proprie le nozioni lette. Gli elementi fotografici della rivista sono qualitativamente eccellenti e funzionali. Sono un passe-partout per ogni grado di conoscenza e di curiosità.
Interessante è anche il filo diretto di “Sapere” con la tecnologia. Se si sfoglia la rivista tenendo accanto il proprio smartphone è possibile leggere i codici Qr accedendo a contenuti extra. Il linguaggio tecnico è inevitabile, ma non si rivela un limite visto il modo in cui è calibrato e spiegato. La lettura è fluida, veloce e interessante. Il merito di “Sapere” è quello di essere un bimestrale per pochi alla portata di tutti, un controsenso che trova la sua chiave di volta nella capacità degli esperti di raccontare la scienza con passione e serietà. La sua completezza risiede proprio nella miscellanea culturale che esprime, senza dimenticare di strizzare l’occhio a consigli letterari, al racconto e al fumetto. Questa rivista è un ottimo investimento per chi desidera capire e scoprire. È un servizio che si compra ma che rende più ricchi. E poi è realizzata (orgogliosamente) grazie al contributo di esperti nazionali e internazionali in Puglia, a casa nostra.

Ilaria Potenza